Arte terapia multimediale nella comunità aborigena: a dream come true
Nel cuore della caotica Torino, Kris ebbe una visione: un gruppo di ragazzi dalla pelle scura la fissava, accompagnati da una voce che le sussurrava all’orecchio: “Fallo per tutti quegli occhi”.
Sei anni dopo, dall’altra parte del mondo, in Australia, questa visione si materializzò: offrire ai giovani talenti aborigeni l’opportunità di esprimersi creativamente attraverso prodotti multimediali.
Kris divenne Coordinatrice Creativa e Arteterapeuta Olistica per il Kimberley Carer Group, un’organizzazione di Broome, nell’Australia Occidentale.
Dopo il suo percorso come insegnante di animazione per diverse associazioni che si occupano di bambini e adolescenti aborigeni, come il Kimberley Kids Daycare Center e l’associazione Drop In Centre, si ritrovò in una nuova realtà. Qui, persone con schizofrenia, autismo e altre patologie possono scoprire metodi per esprimere le proprie emozioni e i propri traumi attraverso la narrazione e l’arte visiva.
Il caso di Jason
Il Kimberley Carers Group ha offerto a Kris l’opportunità di lavorare con un cliente schizofrenico molto speciale: Jason.
Jason si trovava in condizioni piuttosto complesse, sia dal punto di vista pratico che psicologico. La demotivazione era una costante nella sua vita quotidiana: la sua casa era disordinata e sporca, il suo umore era costantemente basso durante ogni incontro e gli era persino difficile uscire di casa quando veniva chiamato dall’assistente.
A piccoli passi, Kris è entrata nel suo mondo. Ha subito notato l’incredibile creatività che albergava nello spirito di Jason. Ogni parete della sua casa conteneva un messaggio o un’iscrizione e ogni angolo era pieno di spazzatura trasformata in splendide sculture.
Esplorando i suoi interessi, ha scoperto che Jason era appassionato di musica e film horror.
Partendo da un approccio giocoso, la prima creazione ha preso vita: un’animazione con protagonista un diavolo assetato di morte e distruzione. Un inizio davvero esplosivo, per così dire.
Dall’apatia alla partecipazione appassionata ai progetti, Jason è diventato un vero e proprio motore di creatività costante.
I demoni interiori si sono così trasformati in un personaggio esterno da osservare, digerire e infine prendere in giro.
A poco a poco, le animazioni sono diventate meno crude e più umoristiche, al limite dell’assurdo (vedi l’animazione qui sotto).
Dopo aver creato un contenitore multiplo per le sue idee e avergli fornito un computer portatile,
La produzione di prodotti multimediali ha raggiunto un livello senza precedenti.
Non solo sono state prodotte 10 mini animazioni in un anno, ma ogni giorno Jason produce almeno una canzone rap al giorno interamente creata da lui con Garageband.
Dopo un anno, la casa era più ordinata, la motivazione era altissima e a ogni incontro con Kris la produzione creativa aumentava vertiginosamente. Alla fine Jason ha chiesto di partecipare al corso scolastico “Musical Industries” della Tafe. L’obiettivo è diventare un grande produttore musicale/rapper nella scena musicale di Broome.
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